DH-100 Vampire

"Cavallino Rampante"
4° Aerobrigata - 1952 – 1953

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Prove di Decals
Esperimento..... Le cinture di sicurezza fatte in casa con il foglio per decalcomanie
Mascheratura del tettuccio fatta in casa
Pronto per la verniciatura
Pronto per la verniciatura
Purtroppo non ho foto abbastanza nitide per ricavare tutte le scritte in italiano....
... si sono <i>dimenticati</i> di mettere il tubo di Pitot nello stampo....
FINITO !
FINITO !
FINITO !


La storia della pattuglia acrobatica Cavallino Rampante

Durante gli anni cinquanta a ciascuno stormo veniva affidato il compito di costituire un suo gruppo acrobatico.
Sul campo di Capodichino, allora sede del 4º Stormo caccia, veniva costituita la "Pattuglia Acrobatica del Cavallino Rampante", equipaggiata con i DH-100 Vampire.
Nel 1952 la pattuglia acrobatica del 4º Stormo, non riconosciuta come tale dallo Stato Maggiore, effettuo’ la prima esibizione sull’Aeroporto di Roma-Urbe il 2 giugno 1952 con una formazione a rombo di quattro Vampire, effettuo’ mezz’ora di esibizione fra loopings, tonneaux, rovesciamenti, passaggi alla minima velocita’ con i carrelli estesi, apertura ed atterraggio.

I Vampire Italiani

Nei primi anni del dopoguerra, l’Aeronautica Militare cercava faticosamente di risollevarsi dalla dura prova del conflitto riorganizzando i reparti e il materiale a disposizione. I velivoli a disposizione erano residuati bellici a elica che costituivano la sua prima linea. Il desiderio dell’arma aeronautica era quello di entrare nell’era della propulsione a reazione.

D’altro canto l’industria aeronautica nazionale si trovava in quel periodo in una fase di pesante arretratezza tecnologica, sia nel campo delle cellule che in quello motoristico, tale da non poter offrire all’aeronautica militare soluzioni nazionali moderne, pur esistendo studi e progetti in tal senso come, solo per citarne alcuni, quello della Fiat con il G.80 e quello della SAI Ambrosini con il Sagittario.

Furono quindi costretti a rivolgersi all’estero. La soluzione fu trovata nell’industria britannica, che in quel periodo spingeva per nuove esportazioni, e offriva cessione di know-how e licenze di produzione, di cui avrebbe beneficiato l’industria nazionale. La scelta cadde sul de Havilland DH.100 Vampire.

Il 4 novembre 1948 il pilota collaudatore della de Havilland John Derry effettuò un volo con un Vampire FB. Mk. 5 da Hatfield a Roma, oltre 1.400 km, in due ore e cinquantanove minuti.

Nel settembre 1949 fu effettuato un nuovo volo dimostrativo che ebbe però conseguenze singolari, concludendosi con l’acquisizione di due esemplari di Vampire in “anteprima”.
Cinque Vampire del 73th Squadron della Royal Air Force decollarono da Nicosia diretti all’aeroporto della Malpensa per partecipare alla manifestazione aeronautica denominata “Giornata della Madonnina” Dopo lo scalo a Ciampino, la formazione ripartì il 23 settembre 1949 alla volta dell’aeroporto della Malpensa. Giunti sul cielo della Lombardia, i piloti inglesi fecero la sfortunata esperienza della nebbia a bassa quota che nascondeva completamente il suolo.
Non riuscendo ad individuare l’aeroporto della Malpensa, costretti a vagare alla sua ricerca terminarono il carburante e furono obbligati ad un atterraggio di fortuna nei pressi dell’aeroporto di Ghedi.
Due aeroplani furono dichiarati non riparabili, due considerati in cattivo stato mentre il quinto, meno danneggiato, fu riparato, ma venne definitivamente rottamato dopo essere finito fuori pista al successivo decollo.
A questo punto il personale del 1º Reparto Tecnico Aeromobili (RTA), forte dell’esperienza acquisita nel “riportare in vita” durante la guerra ogni specie di velivolo incidentato, riuscì a “tirare fuori” dai Vampire abbandonati come rottami dagli inglesi, due esemplari volanti pienamente efficienti che si aggiunsero a quelli in via di ordinazione. Il contratto di acquisto venne finalmente firmato il 24 ottobre 1949. Per l’occasione venne creato un consorzio di ditte aeronautiche, SICMAR (Società Italiana Commissionaria Materiale Aeronautico - Roma) costituito da Fiat Aviazione, Alfa Romeo e Aeronautica Macchi.
Il contratto prevedeva la fornitura di cinque velivoli FB. Mk.51, cinquantuno FB.52 e quattordici biposto DH.113 prodotti direttamente nel Regno Unito. A questi si aggiungevano centoventi FB.52 da produrre su licenza dalla Fiat e dalla Macchi.
Il numero delle macchine da costruire su licenza venne poi incrementato a centocinquanta. L’ordine comprendeva inoltre sei turbogetti Goblin e parti di ricambio, da costruire sempre su licenza.


Fonte: Wikipedia

Dimensioni e pesi
Lunghezza: 9,37 m
Apertura alare; 11,58 m
Altezza: 2,69 m
Superficie alare: 24,34 m²
Peso max al decollo 5.620 kg

Propulsione
Motore: 1 turbogetto de Havilland Goblin 2
Potenza: 1.420 Kg di spinta

Prestazioni
Velocità max: 882 km/h
Autonomia: 1.960 km con serbatoi esterni
Tangenza: 10.910 m

Armamento:
4 Hispano Mk V 20 mm
2 Bombe da 226 Kg caduta libera



Il modello

Kit della Trumpeter in scala 1/48 - Colori Humbrol Enamel - decal "fatte in casa".

Alessio M.
 




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